Orvieto fu l'ultima delle città Etrusche a cadere, nel 264 a.C. per opera del Console Quinto Fabio Massimo (morto in battaglia) e del Console Marco Furio Flacco, sotto l'egemonia di Roma.
La caduta di Orvieto segnò la fine dello stato federale Etrusco e sancì la potenza di Roma, da li a poco, sarebbe diventata la capitale del Mediterraneo e di tutto il mondo conosciuto.
Ad Orvieto, nonostante l'opera di antropizzazione fatta dall'uomo nel corso degli ultimi due millenni, restano comunque varie opere attribuibili direttamente agli Etruschi:
Il Santuario e necropoli della Cannicella
Le opere di captazione sotterranea delle acque
Il Museo Nazionale Etrusco
Il Museo Civico con la collezione Claudio Faina
Le tombe Golini I e II di Settecamini
La tomba degli Hescana
Ma le origini Etrusche di Orvieto non finiscono qui.
Ad esempio scavati nella rupe si trovano molti pozzi risalenti al periodo Etrusco Romano.
Nell'interrato del Palazzo del Popolo si è trovato un podio di blocchi di tufo di origine Etrusca, mentre la base dell'altare nella Chiesa di San Lorenzo altro non è che un'ara circolare Etrusca.
Noi abbiamo visitato in due volta l'Orvieto Etrusca usando un bigletto comulativo, che a Noi risulta non essere più offerto, che permetteva di vedere tutta la Orvieto storica.
Anche se potrebbe sembrare strano iniziamo la trattazione dell'Orvieto Etrusca partendo dalla ...
Orvieto sorge su di una rupe di tufo piena di buchi usati sia come cantine, o più in generale, come magazzini e/o pozzi di acqua.
Quasi tutti sono privati ma alcuni sono visitabili a cura delle guide.
Il percorso parte dall'ufficio informazioni turistiche.
Il percorso non è difficile ... solo in un paio di punti un tantino stretto.
Comunque se soffrite di caustrofobia forse è meglio se evitate la discesa.
Tra questi si può visitare la grotta 536 con il suo mulino.
Usciti dalla grotta 536 la visita prosegue con un percorso tra colombari.
Camminando si incontrano vari cancelli che altro non sono che gli accessi privati ai sotterranei.
Tra le tante cose che si trovano nell'Orvieto sotterranea c'è un vecchio mulino la cui volta è di origine Etrusca.
Come si fa ad attribuire la volta agli Etruschi.
E' semplice ce lo ha detto la guida che sinceramente era ben preparata.
La visita alla Orvieto Underground è a pagamento, costa poco ed è veramente interessante.
Sotto Orvieto ci sono decine di pozzi di origine Etrusca.
Gli Etruschi scavavano i pozzi calandosi in verticale in pertugi veramente minimi e scendevano tramite piccole aperture nel tufo.
L'operazione era certamente complessa scavare in verticale per decine di metri, portare via il tufo, eliminare la polvere e rimmettere l'aria è al limite dell'impossibile.
Ma Orvieto non è, solo sotterranea.
Ci sono anche ben due musei ... Etruschi.
Il primo museo Etrusco di Orvieto 6egrave, il Museo Nazionale.
In questo museo si trovano i reperti recuparati dalla necropoli settentrionale del Crocefisso del Tufo e della Cannicella oltre che all'allestimento della tomba Golini I e II.
Il Museo merita assolutamente la visita e visto che è possibile fare un biglietto cumulativo con altri siti di Orvieto, risulta anche economico.
All'interno del museo, in due sale in cui non ` consentito fotografare, sono state allestite le tombe
Numerose sono le necropoli, soprattutto di periodo arcaico VI secolo a.C., ritrovate nei dintorni di Orvieto
Poi con l'avvento dell'epoca ellenista le cose in parte mutarono.
Le nuove famiglie nobili/agrarie benestanti erano desiderose di far vedere la loro ricchezza e potenza.
Ed incominciarono a farsi seppellire in grandi sepolcri ipogei nello stile ceretano.
Le più belle sono le due tombe affrescate rinvenute in località Poggio del Roccolo di Settecamini da Domenico Golini che le scoprì tra il 1863 ed il 1865.
Le Tombe dette Golini I e II erano appartenute rispettivamente alla famiglia Leinies (quella dei Golini I) ed a quella dei Vercnas (quella dei Golini II).
La Tomba Golini I è formata un unico vano a forma rettangolare diviso in due da un tramezzo.
L'accesso è, come consuetudine, tramite dromos,
Sulla parete di destra era rappresentata la coppia dei Signori degli Inferi costituita dal Dio Hades e dalla moglie Persefone che guardano il banchetto funebre di un maschio (sito sulla parete centrale) che identifichiamo con il defunto.
Il defunto è trasportato al banchetto su di una biga da una coppia di cavalli rossi ... ma noi che abbiamo avuto modo di vedere (ma assolutamente di non fotografare) gli affreschi della tomba non abbiamo scorto.
Gli invitati, come consuetudine dell'epoca, sono sdraiati su klinai.
Sulla parete di sinistra nella Tomba Golini I erano invece rapprresentate le scene di preparazione al banchetto stesso.
Così si vede una scena di macellazione in cui un servo sgozza forse una pecora.
Nella scena seguente si vedeno altri servi mentre le cucinano ed infine sono servite al banchetto.
La Tomba Golini I "servì" ad almeno cinque generazioni della famiglia Leinies ed è detta anche Tomba del Velii.
Anche Tomba Golini II si accede da un lungo dromos ed ha una forma quadrangolare con soffitto a doppio spiovente con una banchina funebre che corre lungo le pareti.
Gli affreschi sono molto danneggiati, sbiaditi e frammentari e sinceramente (li ho visti di persona) si capisce ben poco del disegno originario.
In questi casi è la storia a dirci come era.
Negli affreschi si vedeva il defunto su di una biga trainata da cavalli bianchi.
Nell'affresco si vedeva un'altra biga sempre con un uomo sopra.
Chi è quest'uomo?
Forse è il defunto stesso che prima era arrivato al banchetto per poi, dopo aver salutato i convitati, vola via verso l'ignoto.
Altre interpretazioni indicano in questa un’altra figura come un semplice aruspice.
Negli affreschi si vedevano inoltre, oltre al defunto ed alle bighe, vari demoni alati e due serpenti sul frontone della camera.
Ripeto che IO non ho visto quasi nulla di tutto questo.
Per la presenza delle due bighe la Tomba Golini II è detta anche ... Tomba delle due Bighe, ma, ci sia permessa una battuta, se non si fosse chiamata delle due Bighe sarebbe stata la tomba dei serpenti.
Gli affreschi delle due Tombe Golini I e II sono stati asportati nel 1950 e dopo essere stati esposti al Museo Archeoligo di Firenze furono riportati nel museo Museo archeologico di Orvieto in Piazza Duomo nel Palazzo Papale dove ancora oggi si trovano.
Il santuario e la necropoli della Cannicella sorgono ai piedi del pianoro tufaceo di Orvieto lungo il versante meridionale sotto la rupe.
Qui nel 1884 fu scoperto un grosso muro di blocchi di tufo che delimitava alcune strutture tra cui una necropoli ed un santuario.
Ma più di ogni altra cosa nei pressi dell'altare fu scoperta una statua di marmo, nota con il nome di "Venere di Cannicella", rappresentante una donna nuda alta circa 80 cm e databile verso la fine del VI secolo a.C..
La statua, di fattura greca, era certamente di una Dea forse, a dispetto del nome, più Cerere che Venere.
Quasi miracolosamente questa statua non è migrata verso altri lidi, ma è vedibile presso il Museo Civico di Orvieto.
Chiudiamo con una curiosità: il toponimo di Cannicella deriva dalla folta vegetazione di canneti che la antropizzavano tutta l'area.
L'altro museo Etrusco di Orvieto è il Museo Civico di Orvieto sito nel Palazzo Faina e con al suo interno la Collezione Mauro e Claudio Faina.
Dopo essere entrati si accede subito al primo piano dove sono stati esposti i reperti della collezione di Mauro Faina.
Il Museo merita assolutamente la visita e visto che è possibile fare un biglietto cumulativo con altri siti di Orvieto, risulta anche economico.
La Tomba degli Hescana si trova in località Molinella nelle vicinanze di Orvieto.
La Tomba fu scoperta nel 1883 durante dei sondaggi per l'estrazione del tufo e fu esplorata dal Conte Eugenio Faina e dell'archeologo Gian Francesco Gamurrini.
La Tomba degli Hescana è del tipo a camera con ingresso tramite un lungo dromos.
La camera ha forma quadrangolare con soffitto a doppio spioventecon un columen centrale e travetti laterali.
Le banchine per la deposizione dei sarcofagi e delle urne sono disposte sia sulle pareti laterali e sia sulla parete di fondo.
La Tomba è dipinta con scene del transito del defunto ... ma Noi non le abbiamo viste.
Questa era la tomba di Laris H(esca)na(s)
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