Perugia fu abitata dalla prima età del ferro (IX-VIII sec. a.C.) da quei popoli italici che oggi chiamiamo genericamente Villanoviani.
In effetti c'è incertezza su chi fu il popolo che fondò Perugia.
Plinio il Vecchio in "Naturalis Historia III pag. 113" e Servio in "Ad Aeneidem X pag. 201" dicono che Perugia fu fondata dagli Umbri Sarsinati.
Ma sempre Servio in "Ad Aen. X pag. 198" scrive che il fondatore di Perugia fu Re Aulestes, padre (o fratello) di Ocnus, altrettanto mitico fondatore di Felsina (Bologna) e Mantova.
Comunque, fondatore(i) a parte, dal VIII secolo a.C. Perugia è considerata città Etrusca a tutti gli effetti, appartenente, come scrivono Stefano di Bisanzio in "Etnika" e Appiano in "B.C. V 49", alla Dodecapoli Etrusca.
Dal VI al IV secolo a.C. Perugia acquista un ruolo sempre più importante quale città di confine sia con il mondo umbro (aldila del Tevere che fa da confine tra Etruschi ed Umbri) e sia con la pianura Padana.
E proprio al massimo della sua potenza che Perugia perde lo status di città Etrusca dopo la sconfitta subita nella battaglia di Pian di Sentino (Rapolano) del 295 a.C..
Il mondo Etrusco sta scomparendo e Perugia si appresta ad entrare nell'orbita di Roma.
Come spesso succede per i siti fortemente antropizzati e continuamente utilizzati nei secoli, le vestigia Etrusche in Perugia sono pressochè scomparse ... tanto da contarle nelle dita di una mano.
Praticamente di tutto il periodo arcaico (VII e VI secolo a.C.) è documentato dalle (sole) tombe di San Valentino, di Castel San Mariano e dalla Necropoli dello Sperandio con lo splendido Sarcofago dello Sperandio realizzato probabilmente a Chiusi.
Questo dimostra due cose:
- la dipendenza commerciale e culturale di Perugia da Chiusi
- la capacitè di poter commissionare un simile oggetto sicuramente destinato ad un Re od a un importante guerriero
Oltre alle tombe che restituiscono anche ceramica attica a figure nere, a questo periodo si deve un ritrovamento eccezionale: sul fondo esterno di una coppa di bucchero venne graffito un alfabetario completo in lettere della lingua etrusca settentrionale.
Maggiori ritrovamenti sono di età ellenistica (III, II sec. a.C.) in quanto, con la maggiore importanza del sito, aumenta il numero delle necropoli presenti sul territorio.
Ma cosa riuscimo oggi a vedere di Etrusco a Perugia?
Poco ....
- il pozzo etrusco o pozzo del Sorbello
- alcuni brevi tratti della cinta muraria con alcune parti di porte
- l'Ipogeo dei Volumni e necropoli ellenista del Palazzone
- la necropoli di Strozzacapponi che però è nel comune di Corciano
- la necropoli dello Sperandio
- la necropoli di Madonna Alta
- la tomba etrusca di San Manno (cripta della omonima chiesa a Ferro di Cavallo)
- tracce sparse (come a Cortona) nelle fondazioni di qualche edificio del centro
Il pozzo etrusco o pozzo del Sorbello risale probabilmente al IV/III secolo a.C..
Il pozzo si trova all'interno del palazzo Bourbon - Sorbello situato in piazza Danti n° 18.
L'ingresso è a pagamento.
Porte a parte questo pozzo è l'unico momumento etrusco ancora presente a Perugia.
Il pozzo è scavato per circa 35,60 m nel "tassello mandorlato" la pietra su cui poggia buona parte della Perugia alta.
La sua sezione è cilindrico conica con un diametro massimo di circa 5,60 m che si riduce notevolmente man mano che si scende.
Le pareti del pozzo sono rivestite, a partire dall’alto, per 17 filari, da blocchi di travertino identici a qulli della cinta muraria.
Alcuni di questi blocchi presentano incisa una lettera, forse marcatura della cava di provenienza o indicazioni per la messa in opera.
La copertura è formata da due grosse capriate in travertino formate da quattro (o cinque?) blocchi, sempre di travertino, due orizzontali e due obliqui che si reggono a incastro su di una chiave di volta centrale.
Perugia fu una grande città medioevale con una importante cinta muraria solo parzialmente arrivata fino a noi.
Questa cinta in alcune parti conserva ancora le sue origini etrusche - romane specie lungo gli assi del cardo maximus e del decumano che si incrociavano probabilmente nei pressi dell'attuale Duomo dove sorgena l'antico il foro romano.
Questi due assi uscivano dalla città su quattro porte:
- l'Arco di Augusto
- la Porta Marzia
- l'Arco dei Gigli
- la Porta Trasimena
L'Arco di Augusto e la Porta Marzia erano collegate dal cardo maximus (asse nord sud) lungo la direttrice via Ulisse Rocchi, Corso Vannucci e da qui scendeva alla porta Marzia, mentre il decumano congiungeva l'Arco dei Gigli ad est con la Porta Trasimena (o porta di San Luca) ad ovest.
Il cardo ed il decumano si incrociavano probabilmente nei pressi dell'attuale Duomo dove sorgena l'antico il foro romano.
Intanto specifichiamo che la Fontana Maggiore (1275-1278) di Perugia nulla ci azzecca con il mondo etrusco o romano in quanto è una scultura medioevale.
Ma è di una bellezza mozzafiato e volentieri la pubblichiamo.
E per giustificare la scelta ricordiamo che la fontana sorge (vicino) sull'incrocio tra il cardo maximus ed il decumano probabilmente davanti all'antico foro romano.
La Fontana Maggiore è costituita da due vasche marmoree poligonali concentriche una dentro l'altra e sormontate da una grande coppa (un Graal?) in bronzo.
La fontana fu scolpita da due dei maestri della scultura italiana quali Nicola (Padre) e Giovanni (il figlio) Pisano.
I Pisano scolpirono una fontana piena dei simboli della tradizione contadina: i mesi dell'anno con i segni zodiacali e le arti liberali, scene dalla bibbia, scene della storia di Roma e statue raffiguranti altri personaggi biblici e mitologici.
Un vero calderone di simboli e scene semplicemente bellissimo.
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