Una storia di una depredazione selvaggia e ciò nonostante ....
Tutto partì con la scoperta della grande tomba a camera dei Volumni (in etrusco Velimna).
Il conte Baglioni, che era proprietario del terreno e della vicina villa del Palazzone, si mostrò molto interessato ai ritrovamenti in quanto nell'ottocento, dopo la mostra a Londra dei fratelli Campanaro di Tuscania, tutto ciò che era etrusco era di gran moda.
E quindi la priorità era trovare gli oggetti senza preoccuparsi ne di catalogarli ne di fare qualsiasi considerazione scientifica.
Depredarono le tombe, le richiusero e ne perdettero la memoria tanto che solo nel 1963 vennero fatte nuove campagne di scavo.
La necropoli è molto estesa essendo costituita da quasi 200 tombe che dalla collina scendono verso il Tevere.
Le tombe, quasi tutte di epoca ellenista (III - I secolo a.C.), sono scavate nel terreno naturale detto "tassello".
Finito con l'Ipogeo dei Volumni ed il suo vestibolo si prosegue la visita entrando nella necropoli vera e propria.
Solo cinque (quelle indicate in rosso nella successiva mappa della necropoli del Palazzone) sono di datazione arcaica (VI secolo a.C.)
Lungo il percorso guidato della necropoli sono visibili (ed in parte visitabili) una trentina di tombe.
Tra queste si segnala la cosidetta Tomba Bella ... le altre sono solo "di transito" per arrivare all'Antiquarium!
Ma cosa è l'Antiquarium?
Sicuramente un museo, ma forse di più un laboratorio didattico, chiaro, pratico e funzionale!
Le teche sono commentate, le scritte in etrusco spiegate ... addirittura c'è una specie di dizionario con i termini più comuni.
Sinceramente siamo rimasti affascinati da questo piccolo museo.
L'Ipogeo dei Volumni e la necropoli del Palazzone sono siti in via Zenobia, 2 a Ponte San Giovanni (PG) Tel.075393329-
Anche se può sembrare incredibile la sola visita all'Antiquarium vale molto di più il prezzo del biglietto di ingresso!
I Cai Carcu (come i Cai Cutu) erano esponenti dei liberti od ex schiavi (vedi Cristofani,1984, pp. 84 ss.; Feruglio, 1988, p. 2), probabilmente giunti a Perugia in seguito alla caduta di Orvieto e che avevano fatto un po' di fortuna nella loro nuova nazione ... emigranti dell'epoca.
Il motivo per cui, dopo oltre 2'200 anni se ne parla ancora, è perchè, nella necropoli ellenista di Ponticello di Campo, è stata rinvenuta l'urna cinerarria, di travertino ed in stile chiusino, appartenete al capostipite di detta famiglia.
Sul fronte c'è una complicata scena con il mito di Telefo che minaccia un Oreste ancora bambino sull'altare.
Sul coperchio una coppia in posizione coricata semi seduta sulla kline.
La donna ha capelli di colere rosso e li tiene raccolti all'indietro con un diadema.
L'uomo ha capelli corti neri raccolti anche Lui con un diadema fogliato celeste.
Due sposi resi immortali.
Questa meraviglia si trova insieme a migliaia di altre nel museo Antiquarium annesso all'Ipogeo del Volumni a Perugia.
Un amante della storia etrusca non può almeno una volta non vedere quasta necropoli.
AugurandoTi una buona visita al sito ... Ti consigliamo di prenotare con Noi la Tua vacanza usando Booking.com. Qui di seguito alcune offerte last minute per i prossimi due giorni su alcune delle strutture presenti ad Orvieto
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