Lo sappiamo che le Sorgenti della Nova sono site nel Lazio nel Comune di Farnese ... ma distano dal confine con la Toscana meno di 100 mt e Noi, ad impero, le assegnamo alla trattazione di Pitigliano.
La nostra è una assegnazione di partigiana memoria (Io sono Toscano), ma, in parte, anche funzionale.
E come se non bastasse iniziamo dall'ultima cosa che vedremo e/o che troveremo durante la visita ... la Scala del Neolitico.
Questa scala la trovate risalendo il Porcareccia per circa 200 m.
State adiacenti alla collina tenendo il sentiero che risale fino appunto a questa scalinata.
Descritta la cosa più affascinate, e realmente visibile, riprendiamo con la descrizione del sito archeologico.
Le Sorgenti della Nova sono più vicine a Pitigliano che a Farnese ... e tra le Sorgenti e Farnese, oggi come ieri, c'è la Selva del Lamone ... impenetrabile ... ieri come oggi.
Altro motivo è che per arrivare, in auto, alle Sorgenti della Nova si giunge dalla Toscana, ovvero dalla strada vicinale che parte sulla sinistra, proveniendo da Pitigliano, appena dopo aver passato il Pian di Morrano.
Sono circa tre chilometri di sterrato, di cui gli ultimi 400 m nemmeno tanto facile, per poi arrivare a questo Eden ...
Stiamo per entrare su di un pianoro naturalmente difeso da pareti scoscese e sulla confluenza di due torrenti il Varlenza ed il Porcareccia.
E c'è pure una sorgente perenne di acqua da oltre 110 lt/sec ... la Sorgente della Nova appunto.
Circa nel XII secolo a.C. qui c'era probabilmente il più grosso centro abitato dell'Italia centrale.
Ci vivevano oltre 1'000 Villanoviani ... tantissimi per l'epoca.
La strutture erano od in paglia od in legno e quindi senza fondazioni e senza muri di pietra.
Non sono state trovate strutture templari o pubbliche ... sicuramente c'erano, ma forse erano ancora più di semplice costruzione delle già semplici abitazioni.
Infatti sono state trovate varie tipologie di strutture abitative.
Una più sofisticata, adatta a contenere grossi clan, a pianta ellittica di dimensioni 15x8 mt e probabilmente abitate dalla classe o dal ceto dominante e strutture, diciamo meno grandi, usate dalle classi o ceti sociali inferiori.
Siamo sinceri ... si vede ben poco e si deve immaginare tanto se non quasi tutto.
In pratica si vedono dei fori per terra ove erano infissi i pali di legno che reggevano le strutture di paglia o si vedono dei punti di ammarro sulle rientranze delle grotte ove, anchi qui, erano infissi dei pali di legno.
Ed una delle poche cose reali che era arrivata fino a Noi ... un camino per la cucina, è stato distrutto a picconate da un "bischero" che si era convinto che sotto ci fosse a saper quale tesoro!!!
Poi nel IX secolo a.C. l'abitato fu abbandonato e si pensa che gli abitanti si trasferirono nella vicina nascente Vulci.
L'abitato fu poi riutilizzato in epoca medioevale e Vi costruirono un castello ed una chiesa.
Noi abbiamo visitato il sito due volte.
Una prima volta da soli ... senza capirci molto.
La seconda volta al seguito di una visita guidata con relatori gli archeologi che da anni stanno scavando nel sito e di cui conoscono ogni anfratto ...
A fronte di questa ulteriore visita scriviamo, con il nostro solito ritardo, questa paginetta.