il mistero degli Etruschi
Partiamo a descrivere le rovine di Vulci con il Decumano Massimo.
Il Decumano era, nell'antica Roma, la strada che scorreva da est verso ovest nella città o nell'accampamento.
Anche a Vulci si trova il Decumano Massimo che attraversava Vulci nella direzione che dalla porta ovest arrivava alla porta est e da questa al Ponte Rotto sul Fiora.
All'altezza del Criptoportico si snodava verso nord,
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Questo incrocio è visibilissimo e quindi non è possibile sbagliarsi.
Ora la strada che portava alla zona dell'acropoli ed alla porta nord è chiamata Cardine Orientale.
Solo sulla valle che si apre verso il Ponte Rotto si trovano i resti delle (imponenenti) mura di Vulci.
Probabilmente altri tratti di mura esistono ... ma sono ancora interrate.
Molto interessante è la ricostruzione di come era realizzata la tipica porta di ingresso etrusca ...
... ben differente dalla porta di ingresso dei castelli medioevali che siamo abituati a vedere.
In generale le porte di Vulci sono (erano) realizzate con grandi blocchi di tufo squadrati senza particolari amalgamanti.
Entrando dalla Porta Ovest e percorrendo il Decumano Massimo la prima area che si incontra è quella del dell'antico Foro.
All'interno della zona del Foro si trova il Tempio Grande di Vulci.
Nella stessa area sorgono inoltre altri due edifici di epoca medioevale denominati edificio in laterizi ed edificio con abside.
Il sacello d'Ercole è un edificio costituito da un'unico (piccolo) ambiente a pianta rettangolare delimitato da muri costruiti in tufo.
Al suo interno fu trovato un cippo con dedica di C. Petronius Hilarus e successivamente una statuetta in terracotta raffigurante Ercole in trono del II secolo a.C..
Entrambi i reperti, con in aggiunta alcuni bronzetti (sempre inerenti al culto di Ercole) trovati successivamente ancora più in profondità, sono conservati al museo di Vulci.
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