La necropoli di Grotte è sita appena all'interno della macchia a circa 250 m dal Centro di archeologia sperimentale.
Per arrivarci si possono utilizzare due strade:
- una + lunga che passa per la Tomba del Protome, per la cava piccola e per il Belvedere
- una + corta che passa per le Tombe dipinte ed arriva direttamente alla Necropoli delle Grotte ed alla cava
Dopo alcune centinaia di metri, e precisamente quando penserete di aver sbagliato strada, questo cartello Vi tranquillizzerà ed indicherà la strada giusta.
Occorre puntare al punto di incontro il meeting point.
La strada scorre veloce con alcuni sali e scendi fino a giungere alla Tomba del Protome.
Il primo grippo di tombe che si trova nel bosco è quello della Tomba del Protome
Sono tre tombe profondamente incassate nella roccia in cui una delle tombe aveva all'ingresso la scultura di una testa femminile, il protome, da cui il nome del gruppo.
Le tombe erano state saccheggiate già nell'antichità ed del protome si è persa ogni traccia.
La tomba è sita in prossimità ad un punto di estrazione della pietra.
Sinceramente senza il cartello indicatore il tutto è abbastanza irriconoscibile.
Continuando sul facile sentiero si passa per la cava piccola ... uno dei tanti punti di estrazione che si trpvano a Populonia
Fino ad arrivare al Belvedere.
Da qui la vista della Necropoli delle Grotte e sulla cava e di tutto il golfo di Baratti è perfetta.
Il Belvedere della via delle Cave non è chiamato così per caso ...
... in quanto è un vero Belvedere sulla sottostante necropoli di Grotte!
Dal Belvedere rapidamente si giunge alla Necropoli delle Grotte vera e propria.
La Necropoli di Grotte è sita appena all'interno della macchia a circa 250 m dal Centro di archeologia sperimentale.
L'ingresso alla vasta necropoli è dall'anfiteatro di Grotte un bellissimo spiazzo con a sinistra le tombe a camera scavate nella roccia su vari livelli del fronte di scavo e con a destra, davanti alle tombe, la cava ed alcune tombe a fossa scavate al livello più basso.
Entrando nell'anfiteatro la sensazione è veramente unica.
Solo Norchia o Blera sono, a nostro avviso, più magiche.
La necropoli di Grotte fu utilizzata in età ellenista tra la fine del IV secolo a.C. e l'inizio del II secolo a.C. ... in pratica durante il passaggio dall'epoca etrusca a quella romana.
Le tombe sono state (quasi) tutte depredate in epoca recente, come si può vedere dal tunnel scavato nella roccia.
Tra l'altro durante lo scavo di detto tunnel i tombaroli hanno danneggiato almeno due tombe.
Ma anche i tombaroli sbagliano e così la tomba 14 è arrivata quasi intatta fino a noi.
La Tomba 14 è stata scoperta nel 1997 (quindi recentemente) ed apparteneva ad una donna che fu cremata.
Al suo interno una bottiglia di ceramica normalmente usata dagli adoratori di Dionisio ... il culto dei bevitori di vino
Il materiale recuperato dalla Tomba 14 è esposto presso il Museo Archeologico di Piombino.
Davanti alle tombe a camera si trovano alcune inumazioni relativamente recenti e la cava di "panchina"; un tipo di pietra sedimentaria molto utilizzata sia dagli Etruschi che dai Romani.
La cava è utilizzata fin dal periodo arcaico ovvero VII secolo a.C..
Molte delle tombe della necropoli di San Cerbone erano rifinite con lastre provenienti da questa cava o dalla equivalente sita a Buca delle Fate ... ed anche li ci risulta essere una necropoli.
Interessante è il segno sulla roccia con cui il mastro cavatore che contava i lastroni prodotti ... un carcerato conta i giorni
Usciti dalla parte monumentale della Necropoli di Grotte, dopo poco, si prosegue nella vasta necropoli di tombe a camera di cui due dipinte.
Le tombe sono a decine anche se ... tutte uguali o molto simili.
Usciti dal piazzale della necropoli di Grotte si inizia a scendere verso valle.
Diremmo senza soluzione di continuità la necropoli continua con tantissime tombe a camera.
Attraverso un lungo dromos a scendere (anche di diversi metri) si accedeva alla camera tipicamente quadrangolare.
I letti funebri potevano essere o due o, più comunemente, tre.
Il letto funebre poteva essere piano o con un accenno di cuscino tramite una pietra levigata ed appoggiata.
I letti erano divisi "in per uomini" ed "in per donne" e spesso erano scolpite anche le colonne (zampe) del letto
Sui letti potevano essere deposti direttamente in corpi dei defunti o le loro urne cinerarie.
La maggior parte di queste tombe fu violata già in età romana.
La necropoli di Grotte fu utilizzata in età ellenista tra la fine del IV secolo a.C. e l'inizio del II secolo a.C. ... in pratica durante il passaggio dall'epoca etrusca a quella romana.
All'interno della necropoli di epoca ellenista di Grotte si trovano due Tombe dipinte.
In generale le tombe dipinte sono poche ... e quelle arrivate fino a noi pochissime.
Anche qui troviamo le tipiche decorazioni ad onda simili a quelle di molte tombe a Tarquinia, a Sarteano od a Orvieto, ma Populonia è molto più a nord!
Comunque nei fregi non mancano gli immancabili delfini ed arieti a simboleggiare il trapasso e la vita dell'uomo nell'aldilà.
Il degrado delle pitture è altissimo e senza una buona torcia si vede poco o nulla.
Senza un'energica politica di conservazione dubito che queste tombe potranno essere visibili ancora a lungo.
Dopo le due Tombe dipinte, la necropoli delle Grotte prosegue con decine di altre tombe a camera affiancate le une alle altre.
Alcune sono su due livelli.
Qualcuna ha l'ingresso chiuso con un grata.
Il percorso è un po' movimentato ma bello ed affascinante ... ma state ben attenti a dove camminate.
Queste tombe sono chiamate limitrofe.
Il lavoro dei cavatori che utilizzarono le pareti di queste tombe come cave di arenaria ed il lavoro dei tombaroli ha depredato e/o distrutto tutte le tombe ... tranne una!
Una sola ad oggi è infatti stata trovata intatta con il suo corredo di suppellettili (piatti, coppe ed anfore) destinati allo svolgimento del banchetto funebre e poi rimasti li dopo che la tomba venne incendiata al momento della chiusura della tomba stessa.
Non essendo prevista un ulteriore sepoltura all'interno della tomba, la stessa venne sigillata definitivamente ed il dromos venne riempito con pietre e sassi.
Il percorso della "Via delle cave" è finito e si ritorna verso il Centro di Archeologia sperimentale.
Un'ultima cosa: fatevi spiegare dalla vostra guida cosa c'è dietro questo accesso sopraelevato ... prima di proseguire con la seconda parte della necropoli ovvero con le tombe a camera.
Cosa è il centro di archeologia sperimentale?
Una specie di scuola, sita nel Campo all'Arpia dentro il Parco archeologico, sul come si realizza(va)no i manufatti dell'antichità ... incominciando da una capanna.
Si insegna a forare una pietra morbida utilizzando un trapano costituito da una punta di selce ed azionato da un arco a corda ...
... od a realizzare a mano, impastando l'argilla e del calcaree senza tornio, scodelle o vasi ...
... e poi tutto in forno fino a cottura
Segnalo volentieri la bellezza delle illustrazioni realizzate dallo Studio Ink Link e visibili sui pannelli didattici presenti sul sito.
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