Norchia è, a nostro personalissimo parere, il sito Etrusco più affascinante di tutta l'Italia centrale, ed è una vergogna sentirsi dire che la visita a Norchia la si fa a nostro rischio e pericolo!
Non stiamo parlando di quella bellissima tomba dipinta o di questo grandissimo tumulo o di qualche affascinante tempio.
Qui si parla di un sito (intero) abitato per almeno tre secoli.
Ed il sito è molto grande, anzi enorme.
Norchia, di cui il nome etrusco non è certo, ma poteva essere qualcosa di simile ad "Orcla", appartevae al contado di Tarquinia e veniva, come dimensioni ed importanza, subito dopo Tarquinia e Tuscania.
L'abitato si trovava sulla rupe, detta Pianoro, naturalmente fortificata tra le valli formate dal fiume Biedano ad ovest ed il fosso Pile ad est circa a metà strada tra Blera e Tuscania,
Qui arrivava da Blera la via Clodia che poi scendeva, guadava il Biedano e proseguiva verso Tuscania passando per la via Cava Buia.
Il suo massimo splendore Norchia lo ebbe tra il IV ed il II secolo a.C., poi una lenta decadenza con una piccola ripresa in epoca medioevale per poi sparire del tutto dai radar della storia.
La prima riscoperta di Norchia la si deve alle ricerche del 1808 di Padre Pio Semeria aiutato da, in quel monento giovane, Francesco Orioli.
Gli scavi proseguirono tra il 1830 ed il 1833 a cura del notaio Luigi Anselmi e da Giosafat Bazzichelli.
Si arriva quindi alla metà degli anni 70 del secolo scorso con gli scavi fatti a cura della dott.ssa Elena Colonna di Paolo e dal prof. Giovanni Colonna ed infine dagli studi fatti, in modo indipendente tra loro, dalla dott.ssa Laura Ambrosini del CNR, sulle necropoli del Pile e dell'Acqualta, e dagli scavi fatti dalla dott.ssa Edwige Lovergne, per la necropoli del Biedano.
Ma torniamo al parlare del sito archeologico.
A Norchia sono state rese fruibili e liberamente visitabili ben cinque necropoli:
Sul nostro canale Youtube abbiamo pubblicato un breve video al link Le necropoli rupestri di Norchia. Se avete tempo, dopo aver letto queste pagine, vi consigliamo di valutarne la visione.
La Necropoli del Pile settori A - B è la più nota ed è quella che si incontra per prima arrivando e scendendo da Pian delle Vigne.
In questa necropoli si trovano, tra le tante altre presenti, la Tomba:
degli Smurinas
dei Ciarlanti
dei Veie
del Camino
di Prostilla o Prostila
di Vel Ziluse figlio di Larth
Seguendo il fosso Pile controcorrente ovvero verso Sud si arriva ai settori C - D della Necropoli del Pile.
Per differeziarla con la precedente, abbiamo chiamato questa necropoli con il nome di Necropoli della Tomba delle Tre Teste.
Questa vasta necropoli si divide in due sub necropoli:
- ad Est del Pile (settore C)
- ad Ovest del Pile (settore D)
Fino ad una decina di anni fa c'era un ponte che permetteva di passare il Pile e seguire la Clodia nella sua salita verso l'abitato Etrusco.
Ora occorre guadare.
La Tomba più nota di questa necropoli è sicuramente la Tomba delle Tre Teste, ma sono note anche la Tomba con la Croce e la Tomba crollata.
Gli ultimi due nomi li abbiamo dati Noi in modo da poterle individuare durante le visite.
A proposito della Tomba delle Tre Teste le foto che vedete sul nostro sito sono le uniche, sul web, che documentano questa Tomba, realmente persa e dimenticata.
La Necropoli del Biedano è quella che si trova al di la' (sponda ovest) del fiume Biedano ovvero occorre guadarlo.
In questa necropoli si trovano la Tomba Lattanzi, con la misteriosa sfinge etrusca, e la Tomba dei 40 letti funebri.
La necropoli del Biedano è ancora in fase di scavo sia da parte degli archeologi e sia da parte dei tombaroli.
La Necropoli dell'Acqualta è quella che si trova al di la' del Fosso Acqualta.
Qui si trovano le due bellissime Tombe Doriche con il (piccolo) Gorgonien.
Le Tombe Doriche sono sostanzialmente delle Tombe a Tempio e, in tutta l'Etruria, ne sono presenti solo quattro ... due sono qui e le altre due sono la splendida Tomba Ildebranda e la Tomba Pola entrambe a Sovana.
Norchia, che funzionalmente era sotto l'influenza di Tarquinia, sorgeva lungo la via Clodia quasi a metà del tratto che da Blera risaliva verso Tuscania.
Tratti della via Clodia sono ben visibili salendo sul pianoro dell'antico abitato Etrusco e nella salita verso il pianoro del Casalone.
Altri tratti della via Clodia sono stati scoperti nel 2018 a Sferracavallo.
Di Norchia non è noto ne il nome Etrusco ne quello Romano, anche se, secondo alcuni studiosi, potrebbe trattarsi di Orclae.
L'unica certezza è che l'antico abitato di Norchia era sito sul lungo e stretto pianoro tufaceo racchiuso dalla confluenza dei fossi Pile e Acqualta nel Biedano.
Comunque sul pianoro si possono vedere:
il fossato difensivo Etrusco con l'ingresso sud sulla via Clodia
la porta di uscita nord sempre sulla via Clodia
un colombario ... a picco sul Biedano
un colombario ... con tanto di colonna in mezzo
il castello dei Di Vico
la chiesa di San Pietro
Riteniamo che quasi certamente, se si potesse scavare sotto la Pieve di San Pietro o sotto il castello dei Di Vico, si ritrovebbe l'antica città Etrusca.
Era il 21 Marzo 2008 quando arrivammo per la prima volta a Norchia.
Avevamo letto di Norchia sul libro "Necropoli rupestri del Viterbese", edito nel 1983 a cura dell'Istituto Geografico De Agostini di Novara, ancor oggi la pubblicazione cartacea più completa su Norchia ... dopo i tomi della dott.ssa Laura Ambrosini.
Quell'anno la Primavera era in ritardo e quindi potemmo vedere Norchia senza la vegetazione che poi la opprime.
Capimmo subito che visitare Norchia non era come andare in tanti altri posti.
Qui tutto era complesso in quanto il sito si sviluppa su di un'area di almeno 150 ettari!
A questo si aggiungeva la mancanza di un'organica mappatura che ne permettesse la fruizione.
Pochi sentieri, e male segnalati, con pochi cartelli indicatori, spesso divelti in modo che non si capisca dove andare.
Gli interessi dei militari, che non vogliono gente vicina al poligono di tiro che confina con la necropoli, e dei "locali", che vogliono poca gente tra i piedi, sono gli stessi ... questa necropoli deve essere "fatta dimenticare".
Ma non ci siamo dati per vinti e siamo tornati più e più volte.
Ovviamente iniziammo con scoprire le cose facili come la necropoli del Pile ed il pianoro etrusco con il castello dei Di Vico e la chiesa di San Pietro.
Sapevamo che esistevano le Tombe a Tempio e la via Cava Buia, ma non avevavo idea di dove fossero.
La nostra "caparbietà" venne premiata solo quattro anni dopo nel 2012 ... sostanzialmente grazie a Google Maps ed al libro del Dennis del 1842!.
A Marzo trovammo le tombe a Tempio ed a Settembre, grazie al decisivo apporto di Luca, l'ingresso alla via Cava Buia.
Poi a Settembre 2015 abbiamo trovato la Fonte Paradiso ed una nuova via cava che si interseca con la via cava Buia a circa cinque metri di altezza.
Ma Norchia è veramente ancora da esplorare.
Ecco che nel Marzo 2017 con gli amici Gunther e Lu abbiamo trovato un'altra via cava lato Pianoro Casalone e, sempre a Marzo 2017, abbiamo (è stata Lu) scoperto le ombre dei due demomi nella balza delle tombe Doriche.
Poi il 1 Aprile 2017, grazie ad Elisa e Giancarlo che letteralmente ci hanno presi per mano, siamo arrivati prima alla necropoli di Sferracavallo e poi alla Tomba Lattanzi con la Sfinge Etrusca.
La storia continua con, alla fine del 2019, la (ri)scoperta di ampi tratti della Via Clodia a Sferracavallo e sul Pile Sud.
Ed, all'inizio del 2020, poco prima del lockdown, il ritrovamento della Tomba delle Tre Teste, della Tomba della Croce e dell'intera necropoli del Pile C - D, che abbiamo chiamato la necropoli della Tomba delle Tre Teste.
A Settembre 2021 il ritrovamento della Tomba dalla Enorme Falsa Porta nella necropoli a Sud Ovest del Pile ... e la ricerca continua!
Da qualche anno abbiamo lanciato un grido di allarme per salvare Norchia.
Avete capito bene occorre salvare Norchia!
La splendida fotografia pubblicata nella pagina centrale del sopracitato libro "Necropoli rupestri del Viterbese" rischia di documentare un sito estinto.
Quaranta anni di abbandono delle campagne hanno fatto più danno di 2'500 anni di scorrere del tempo.
Ma cosa fare?
Intanto proponiamo di tenerla pulita.
Non è un problema di cartacce o di bottiglie di plastica abbandonate.
A Norchia la "monnezza" è quasi inesistente.
Qui occorre tenere aperti dai rovi i sentieri verso il pianoro etrusco, verso le Tombe Doriche e verso la Lattanzi.
Rendere fruibile la Via Cava Buia, pulire le facciate delle tombe.
Consolidare le strutture ed, in ultimo, ma non ultimo, riparare i ponti sia sul Pile che sull'Acqualta.
Non c'è alternativa.
Febbraio/Marzo sono i mesi ideali per "potare" in modo da liberare i sentieri ed i manufatti dalle infestanti.
Bastano un paio di forbici da giardino e dei guanti, camminare sui sentieri e ... tagliare!
Ricordatevi che, a priscindere da quale sia il periodo dell'anno nel quale visitate Norchia, una sforbiciata allunga la vita al sito.
E ribadiamo che siano riparati o ricostruiti tutti i quattro ponti; tre sul Pile ed uno sull'Acqualta!
Per arrivare a Norchia si può prendere la superstrada che collega Tarquinia ad Orte per uscire al varco di Vetralla Cinelli.
Qui si prosegue per poco più di un chilometro in direzione Tarquinia sulla vecchia statale fino alla località di Cinelli dove si trova sulla destra (da Vetralla verso Tarquinia) un cartello indicatore per Norchia.
Il cartello non è piccolo e lo si legge bene.
Si gira e si prosegue per la strada interna (asfaltata) per qualche chilometro andando sempre diritto.
Ad un certo punto la strada termina su un incrocio a T e qui si gira a sinistra.
Anche qui c'è un cartello indicatore per la Necropoli.
Si va ancora diritto (siamo sulla strada di San Vivenzio) fino a che la strada asfaltata non finisce su un spazio destinato a parcheggio.
Si lascia la macchina e si prosegue a piedi sul sentiero che esce dal parcheggio.
Questo non è l'unico parcheggio a Norchia.
Per chi vuole visitare la zona della Necropoli dell'Acqualta e i ruderi del Casalone si consiglia di giungere a Norchia per ... la via di Norchia lasciando l'auto al Podere Casalone.
Per arrivare in via di Norchia, dentro Vetralla, si deve girare in via dell'Immacolata.
Via dell'Immacolata è quella prima del distributore di carburante che si trova in centro a Vetralla in salita in direzione Monte Romano.
Si prende o via degli Etruschi o via delle Prata (sbucano sullo stesso bivio) e si prosegue diritti fino al bivio del Fossatello.
Al bivio, andando a destra, si va verso la località il Fossatello, mentre andando a sinistra si va verso il Sasso Grosso.
Noi punteremo verso quest'ultima località.
La strada che si diparte a destra al bivio del Sasso Grosso è via di Norchia ... che ci porta, dopo 4-5 chilometri di sterrato a Norchia stessa.
Il parcheggio ha coordinate GPS latitudine 42° 18' 24,36" longitudine 11° 56' 58,06".
L'ingresso della necropoli del Pile ha coordinate GPS latitudine 42° 22' 20,98" longitudine 12° 2' 56,17".
La necropoli dell'Acqualta dove si trovano le Tombe a Tempio ha coordinate GPS latitudine 42° 18' 52,51" longitudine 12° 4' 31,02".
Le misure GPS sono state prese con il nostro cellulare! tenete conto di un errore di precisione.
AugurandoTi una buona visita al sito ... Ti consigliamo di prenotare con Noi la Tua vacanza usando Booking.com. Qui di seguito alcune offerte last minute per i prossimi due giorni su alcune delle strutture presenti in provincia di Viterbo
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