La Tomba dei due tetti ex.5636 è sita a Tarquinia nell'area detta del Calvario della necropoli di Monterozzi.
La tomba è databile al III sec. a.C. e l'anno del suo rinvenimento fu il 1969.
Questa tomba è abbastanza differente rispetto alle altre visibili nella necropoli, forse perchè realizzata da una famiglia con minori possibilità economiche la Arnthunas.
Intanto il soffitto è piatto e non a spiovente.
Sono dipinti solo la parete di destra ed il pilastro centrale.
Sulla parete laterale di destra è dipinta una complessa scena con il defunto che si prepara, accompagnato da Vanth (è la figura in fondo sulla destra con la torcia sulla mano sinistra) a varcare la porta dell'aldilà custodita da Charun (la figura verde sulla sinistra).
Al centro si vedono, oltre al morto altre due figure di uomini ed un bambino, forse altri parenti morti, dipinti nell'atto di indicare al morto (accompagnato da Vanth) la direzione della porta dell'aldilà.
Sulla colonna centrale è invece dipinto un bel Charun (Caronte) il demone alato che, come già detto, costudiva la porta dell'aldilà e, armato di martello, puniva le anime dei peccatori.
Anche nella Tomba degli Anina si possono vedere altre rappresentazioni (migliori) sia di Caronte e sia di Vanth.
Ma chi era Vanth?
Vanth è un'altro demone dell'aldilà Etrusco, ma, a differenza di Charun, questo demone &rgrave; femminile.
In pratica Vanth è la Morte.
E' facile riconoscere Vanth per il fatto che oltre ad avere fattezze femminili ha anche in mano una torcia che serve per illuminare il percorso verso l'Ade.
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