La Tomba della Caccia e della Pesca è sita a Tarquinia nell'area detta del Calvario della necropoli di Monterozzi.
La tomba è databile tra il 520 - 510 a.C. e l'anno del suo rinvenimento fu il 1873.
Questa tomba appartiene alla serie "arcaica" delle tombe della Necropoli di Monterozzi ... ovvero quando a Roma c'erano ancora i Re.
La Tomba della Caccia e della Pesca è sostanzialmente composta dal vestibolo e dalla camera funeraria vera e propria.
Il problema è che la parete affrescata "più importante" è quella in fondo alla camera funeraria, mentre la porta vetrata è sul vestibolo ... anch'esso affrescato, ma alquanto mal ridotto.
In pratica la parte "migliore" di questa tomba è o non visibile o difficilmente visibile.
Pensare, solo per questa tomba, ad un sistema di vetrate a "corridoio" potrebbe essere una buona soluzione.
Lo diciamo rivolgendoci a chi gestisce la necropoli.
Questa è la Tomba "anchor", ovvero quella che porta i visitatori, e quindi fate in modo che la visita sia entusiasmante e vedrete che il numero dei visitatori, grazie al passa parola, aumenterà.
Comunque, anche se un po' lontana, si vede abbastanza bene la scena di pesca sul mare, ma ... peccato che non si veda il tuffo del celebre tuffatore ...
Il soffitto è a doppio spiovente, simile a quello della Tomba dei Baccanti.
Sul timpano della camera funeraria c'è il banchetto funebre
Da sinistra verso destra si vedono una donna nuda seduta, un'altra donna distesa, un musicante, la moglie con il marito (probabilmente il defunto), due servi.
Sotto al centro si vede la celebre barca di pescatori che pescano in un mare in cui saltano delfini.
A destra della barca, su una roccia, è dipinto un cacciatore che, usando una fionda, sta cacciando gli uccelli che volano numerosi in cielo sopra la barca.
In generale nella iconografia Etrusca il tuffo dei delfini simboleggia il trapasso e la vita dell'uomo nell'aldilà.
Anche se ammalorati ci sono pure gli affreschi del vestibolo.
Sul frontone del timpano è dipinta una scena di ritorno dalla caccia, mentre sulle pareti sono (erano) dipinte scene di danza e di giochi all'aperto tra gli alberi.
Fino a che non abbiamo visitato la Tomba dell'Orco I, II e III a Tarquinia e la Tomba della Quadriga Infernale a Sarteano per Noi questa era la più bella tomba dipinta del territorio di Tarquinia ed in Etruria.
Ora è scesa al terzo posto ...
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